Cura per l'Osteoporosi

Prevenzione dell'Osteoporosi in post-menopausa: come ridurre il rischio di fratture con una diagnosi precoce e una terapia mirata.

L'osteoporosi è una malattia che colpisce lo scheletro, rendendolo più fragile e più esposto al rischio di fratture.

Questa malattia è più frequente nelle donne dopo la menopausa, a causa della diminuzione degli ormoni femminili che proteggono le ossa. L'Osteoporosi può essere prevenuta e curata con una serie di misure, tra cui:

• Una corretta alimentazione, ricca di calcio e vitamina D, che sono essenziali per la salute delle ossa. Il calcio si trova nei latticini, ma anche in alcuni vegetali come i broccoli, i cavoli e le mandorle. La vitamina D si forma nella pelle esponendosi al sole, ma può essere integrata con degli alimenti fortificati o con dei supplementi.
• Una regolare attività fisica, che stimola la formazione di nuovo tessuto osseo e previene la perdita di massa muscolare. L'esercizio fisico deve essere adeguato all'età e alle condizioni di salute, e deve coinvolgere sia il sistema cardiovascolare che il sistema muscolo-scheletrico. Alcuni esempi di attività fisica benefiche per le ossa sono la camminata, la corsa, il ciclismo, il nuoto, il ballo e il sollevamento pesi.
• L'evitazione di fattori di rischio, come il fumo, l'alcol, il caffè, il sovrappeso, la magrezza eccessiva, i disturbi alimentari, la sedentarietà e l'uso prolungato di alcuni farmaci che possono indebolire le ossa, come i corticosteroidi, gli anticonvulsivanti e gli anticoagulanti.
• Una diagnosi precoce, che si basa sulla misurazione della densità minerale ossea (BMD) mediante una tecnica chiamata densitometria a raggi X (DXA). Questa tecnica permette di valutare il grado di compromissione delle ossa e di classificare i pazienti in base al loro rischio di frattura. La DXA si esegue a livello della colonna lombare e del femore, che sono le sedi più frequenti di frattura da osteoporosi. La DXA non è raccomandata per tutte le donne in menopausa, ma solo per quelle che presentano dei fattori di rischio, come l’età avanzata, la storia personale o familiare di fratture, l'amenorrea precoce, l'assunzione di farmaci dannosi per le ossa, l'inadeguata assunzione di calcio e vitamina D, il fumo, l'alcol e la magrezza.
• Una terapia farmacologica, che si basa sull'uso di farmaci che agiscono sul metabolismo osseo, riducendo il riassorbimento e favorendo la formazione di nuovo osso. Questi farmaci si chiamano bifosfonati, denosumab, teriparatide e raloxifene. La terapia farmacologica non è indicata per tutte le donne in menopausa, ma solo per quelle che presentano una diagnosi di osteoporosi o un alto rischio di frattura. La scelta del farmaco dipende dalle caratteristiche individuali della paziente, dalla gravità della malattia, dalla presenza di altre patologie e dalla tollerabilità. La terapia farmacologica deve essere associata a una corretta alimentazione, a una regolare attività fisica e a un adeguato controllo dei fattori di rischio.

È sempre importante consultare il medico e seguire attentamente le sue indicazioni.

L'Osteoporosi in post menopausa è una malattia seria, che può compromettere la qualità della vita delle donne, ma con una prevenzione efficace e una cura appropriata, si possono ottenere dei risultati positivi.

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Davide Natanaele Derossi - MioDottore.it

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